I FabLab sono nati come conseguenza delle ricerche del “Center for Bits and Atoms (CBA)” del corso “How to Make (Almost) Anything”, tenuto presso l’MIT da Neil Gershenfeld a partire dal 1998.
L’esperienza di questo corso ha portato Gershenfeld a capire quanto fosse ampia la portata del cambiamento che le tecnologie di fabbricazione digitale, una volta democratizzate, possano apportare per tutti, anche per i non tecnici.
Per poter democratizzare queste tecnologie Gershenfeld ebbe l’idea di aprire un laboratorio, che poi si è materializzato nel primo FabLab.
Neil Gershenfeld lo definisce in questo modo: “a seconda di come lo si voglia interpretare, laboratorio per la fabbricazione o semplicemente un laboratorio favoloso [….] , un FabLab è un insieme di macchine e componenti disponibili in commercio tenute insieme da schede e software che abbiamo sviluppato noi. Il primo FabLab aveva un plotter laser per ritagliare forme in due dimensioni che potevano essere assemblate in tre dimensioni, un plotter da taglio che usa una lama controllata da un computer per tagliare connessioni elettriche flessibili, una fresa che muove uno strumento rotante che taglia in tre dimensioni per realizzare schede elettroniche e lavorazioni precise, e strumenti per programmare minuscoli microcontrollori ad alta velocità [….] l’intenzione era quella di rimpiazzare nel tempo parti del FabLab con parti costruite nel FabLab, fino a quando il laboratorio stesso fosse in grado di auto-riprodursi” .
Da questa definizione è possibile compiere delle prime riflessioni: un FabLab è un laboratorio, solitamente di piccole dimensioni, in cui sono riuniti macchinari disponibili sul mercato idonei alla costruzione di oggetti, ovvero macchine al taglio laser, fresatrici a controllo numerico, stampanti 3D, ecc.., tutti strumenti che una volta erano accessibili solamente alle industrie con costi elevati.
Inoltre i FabLab per essere tali devono sottostare alla “Fab Charter”, una sorta di atto costitutivo compilato per la prima volta il 30 agosto 2007, e successivamente aggiornato, che raccoglie valori, diritti, responsabilità e regole da rispettare per operare nella rete internazionale dei FabLab.
Il MakersLab di Forlì fa parte della vasta rete di FabLab mondiali.